Create le biocalamite per la lotta ai tumori

Gli ultimi 18 mesi si confermano un periodo particolarmente felice per quel che riguarda le scoperte relative alla lottai ai tumori. Oltre a quanto già detto nei precedenti post, sulla rivista Nature Communications è stata descritta una tecnica che promette di diventare nel prossimo futuro, una delle armi principali per rallentare o addirittura bloccare la propagazione del cancro nell’organismo.

Da anni si cercava di individuare le cellule tumorali che circolano nel sangue e che a lungo andare finiscono per attaccare altri organi. Ogni ricerca in tal senso fino ad ora era miseramente fallita. Grazie a questa nuova tecnica però, sviluppata da un gruppo di ricerca della Northwestern University di Chicago guidato dal medico Lonnie Shea, è oggi possibile catturare e bloccare queste sfuggenti cellule tumorali. Il metodo consiste nel creare, grazie a dei biomateriali e alle immagini ricavate con la tomografia e la spettroscopia ottica, delle piccole microstrutture che legandosi alle cellule immunitarie, vanno a creare una sorta di “biocalamita” in grado di intercettare e intrappolare le cellule tumorali.

I test condotti in merito in laboratorio hanno dato risultati eccellenti e si pensa che questo sistema possa essere utilizzato non solo per bloccare la diffusione delle cellule tumorali nell’organismo, ma anche per consentire di ricavare importanti informazioni sul tipo di tumore e per mettere a punto armi su misura per terapie personalizzate.

Un’altra importante novità è quella relativa ad un altro studio pubblicato sempre sulla rivista Nature Communications. Lo studio questa volta condotto dall'Imperial College di Londra, ha messo a punto una tecnica per studiare le strutture del DNA umano a quattro eliche. Si tratta di tratti del DNA che spesso si sviluppa formando una sorta di nodi, in prossimità dei quali si trovano spesso i geni coinvolti nello sviluppo di una grande quantità di tumori. Grazie a questa nuova tecnica si potrà quindi capire la correlazione tra DNA e tumori, svelando forse i segreti connessi all’ereditarietà di talune forme tumorali, come quelle del tumore al seno, aprendo dunque alla possibilità di individuare correttivi a questo tipo di tumori.

La ricerca prosegue e fa continuamente passi in avanti. E’ importante esserne consapevoli, perché forse nel prossimo futuro si riuscirà a mettere appunto cure più efficaci e meno invasive di quelle odierne. Non lasciamo sola la ricerca, non lasciamo sola la scienza ne “Il lato Oscuro della Luna”.

Stefano Nasetti

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