Corpi alieni presentati al Parlamento messicano?

Solo pochi giorni fa (il 6 settembre 2023), su questo blog  mi domandavo se fosse davvero in atto la disclosure sugli Ufo o se  le sempre più frequenti ammissioni ufficiali pubbliche riguardo l’esistenza di forme di vita aliene facessero parte dei passi del progetto Blue Beam. 

Neanche una settimana dopo, in data 12 settembre arriva la notizia che I corpi mummificati di due presunti esseri "non umani" sono stati mostrati durante un’udienza pubblica tenutasi al Congresso di Città del Messico, quindi nella sede del Parlamento Messicano! Presentati dal giornalista e ufologo Jaime Maussan, i corpi sarebbero stati identificati come i resti fossilizzati d’individui extra-terrestri risalenti a mille anni fa.!!!

Come interpretare la notizia? Innanzitutto vediamo cosa è successo più nel dettaglio. Maussan ha rivelato che i reperti sono stati recuperati nel 2017 in Perù. I corpi de presunti alieni hanno solo tre dita per mano e teste allungate, tratto quest’ultimo di cui ho già approfonditamente parlato fin nel mio primo lavoro editoriale oltre che in altri articoli su questo blog.

Parlando sotto giuramento, il giornalista e ufologo messiacano, durante la deposizione al palazzo legislativo di San Lazaro, ha dichiarato: "Questi esemplari non fanno parte della nostra evoluzione terrestre... Non si tratta di esseri trovati dopo un Ufo Crash. Sono stati trovati in miniere di diatomee – alghe unicellulari presenti fin dal Cretaceo e che possono fossilizzarsi in depositi NDR - e in stato di fossilizzazione".

Il giornalista non si è limitato alla sola dichiarazione, ma ha portato le “mummie aliene” nella sede del Parlamento dando a tutti i presenti e al pubblico, la possibilità di vedere con i propri occhi. Questa “rivelazione” è avvenuta a poche settimane di distanza dall'udienza pubblica presso il Congresso Usa sui fenomeni aerei non identificati (UAP).

Alla dichiarazione e all’esposizione dei “corpi alieni”, Maussan ha fatto seguire una lunga e dettagliata presentazione corredata di analisi scientifiche, a cui i reperti sono stati sottoposti nei mesi passati, mettendo in evidenza tutte le caratteristiche “anomale” visibili e anche quelle interne dei “corpi”, ravvisabili solo mediante strumentazione (tac, risonanze magnetiche, ecc).

Gli esemplari presentati in conferenza ricordano le cosiddette “mummie aliene di Nazca” (da non confondersi con le mummie di Nazca con i crani allungati, che invece sono originali ma di origine umana, certamente da parte di madre come accertato dagli esami del DNA), da anni oggetto di un controverso dibattito, tra chi sostiene non abbiano origine umana e chi ritiene si tratti di un falso. Durante la conferenza è stato fatto anche questo tipo di raffronto.

Il DNA dei nuovi reperti, è stato analizzato da diverse Università messicane, che hanno tuttavia potuto accertare solo la datazione dei reperti, risalenti presumibilmente a circa mille anni fa. Può sembrare un lasso di tempo troppo breve affinché si possa formare un fossile, che solitamente ha bisogno di milioni di anni per formarsi. Tuttavia, dieci anni fa è stato dimostrato che, in particolari condizioni, è possibile che si formino anche in un periodo di tempo di mille anni o anche meno. Il processo di fossilizzazione, infatti, varia a seconda delle condizioni esterne e del tipo di tessuto. I vari tipi di processi di fossilizzazione includono permineralizzazione, bioimmerazione, compressione, sostituzione e ricristallizzazione, fusione e stampi. Sotto quest’aspetto quindi la datazione ottenuta dalle analisi non sembrerebbe pregiudicare l’interpretazione dei reperti che, potrebbero essere stati anche sottoposti a trattamenti specifici per accelerare il processo di conservazione dei corpi, così come avviene con la mummificazione. “Non siamo soli in questo vasto Universo. In questo momento stiamo facendo la Storia” ha detto l’ufologo. "È la prima volta che una forma vita extraterrestre viene presentata in questa forma", ha detto ancora Maussan, "credo sia una chiara dimostrazione del fatto che abbiamo a che fare con esemplari non umani, non imparentati con nessun’altra specie del nostro mondo. Qualsiasi istituzione scientifica può verificarlo. Siamo visitati da intelligenze non umane che vengono sulla Terra dalle profondità dell’universo, potremmo persino viaggiare verso altri universi".

Ma è davvero così?

Negli ultimi decenni decine di reperti falsi provenienti proprio dall’area del Messico, hanno fatto inizialmente scalpore sul web, ma si sono poi rivelati palesemente dei falsi ad un occhio più esperto, oltre che dopo essere stati sottoposti a indagini scientifiche. In nessuno di questi casi però, né la notizia, né tanto meno i reperti erano giunti fin dentro i palazzi della politica o sui media mainstream, che da sempre negano e ridicolizzano il fenomeno UFO e vita extraterrestre. Dunque la domanda che tutti dovrebbero porsi ora, non è tanto se i reperti presentati al Parlamento messicano (i cui volti ricordano il personaggio di “E.T. l’extraterrestre” nell’omonimo film di Steven Spielberg del 1983) siano veri o falsi, ma sul perché la politica e soprattutto i media mainstream di mezzo mondo (compresi la RAI e SkyTG24) hanno dato risalto e importanza alla notizia.

Non è possibile non tenere presente che il falso ritrovamento di reperti che proverebbero la vita extraterrestre è proprio uno dei punti del programma Blue Beam. Così come appare molto strano che questo tipo di presentazione segua solo di pochi giorni l’annuncio degli apparati degli Stati Uniti, della creazione di un sito internet di pubblico accesso per la condivisione dei file e delle informazioni riguardanti UFO e UAP.

Se l’esistenza di forme di vita extraterrestre è oggi data quasi per scontata, l’opinione pubblica è stata per decenni disinformata e convinta del contrario. Le prove archeologiche, storiche, mitologiche contenute nei documenti di diverse civiltà passate, sono state portate alla luce negli ultimi anni, dai fautori e dai sostenitori della “teoria degli antichi astronauti”, e sono corroborate da ormai da decine di studi scientifici di ogni campo della scienza al punto che, la ricostruzione storica che ne deriva, risulta quantomeno degna di nota alla pari delle ricostruzioni storiche ufficiali. Risulta quindi molto complesso oggi comprendere il perché, in questo momento storico già di per sé molto particolare a causa dei cambiamenti politici e sociali che l’elite globaliste, relativiste e progressiste stanno imponendo, i media mainstream hanno dato tanto risalto a questo ritrovamento. 

Rimanere vigili è l’imperativo di tutti, sia per quelli che hanno ormai accettato l’idea dell’esistenza di forme di vita extraterrestre, sia di quelli che hanno abbracciato la tesi degli antichi astronauti, sia da parte degli scettici che invece ritengono impossibile un contatto alieno.

Stefano Nasetti

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