Oumuamua è un veicolo alieno?

Alla fine del 2017 è apparso nel nostro sistema solare un misterioso e gigantesco oggetto a forma di sigaro. Era il primo oggetto interstellare osservato nel nostro sistema solare. La velocità a cui si avvicinava era molto elevata e da subito non lasciò alcun dubbio riguardo la sua provenienza da un altro sistema solare, e che fosse solo di passaggio nel nostro. Molto si è speculato, soprattutto inizialmente sull’origine e la natura di quest’oggetto.

Man mano che si è avvicinato alla Terra, gli astronomi di tutto il mondo, utilizzando i potenti telescopi presenti sul nostro pianeta, hanno potuto costatarne le caratteristiche.

Dapprima Oumuamua è stato classificato come un asteroide, poi come una cometa extrasolare, per buona pace dei molti che avevano speculato sull’apparizione dell’oggetto identificandolo come un veicolo alieno .

Tutto spiegato dunque? Sembra proprio di no!

Se le frettolose valutazioni, effettuate da alcuni spregiudicati “ufologi”, erano a tutti gli effetti delle speculazioni prive di fondamento, poiché basate su pochissimi dati e osservazioni, forse ora si potrebbe dire lo stesso delle successive interpretazioni e spiegazioni fornite dalla comunità scientifica ufficiale.

Grande clamore infatti, ha suscitato lo studio apparso su Arvix, un sito che traccia articoli scientifici prima della peer rewiew e dunque in attesa o in vista della pubblicazione ufficiale su qualche rivista scientifica.

Nello studio in questione, due astronomi del prestigioso Harvard Smithsonian Center of Astrophysics (CfA), analizzando i dati riguardanti la velocità e la traiettoria di Oumuamua, hanno costatato un’insolita traiettoria e un’anomala accelerazione che contravviene quella calcolata con le leggi della meccanica celeste oggi conosciute.

Queste anomalie sono state registrate e poi confermate da diversi telescopi, come il Very Large Telescope. Queste anomalie sono quindi state accertate, sono reali e l’effetto di accelerazione è tuttora presente.

Pur considerando l’interazione con qualche campo magnetico, oppure con qualche altra forza lungo la sua traiettoria, come ad esempio il campo gravitazionale di qualche grande pianeta del nostro sistema solare, tutte le ipotesi sono fallite.

L’interpretazione più verosimile per lo strano comportamento di Oumuamua è un fenomeno chiamato “outgassing”. L’outgassing si verifica quando la radiazione solare scalda la superficie di un oggetto, sciogliendone alcune parti ghiacciate. Queste sublimando, si trasformano rapidamente in gas e, fuoriuscendo dalla superficie dell’oggetto, provocano una lieve spinta propulsiva, come fosse il motore di un razzo. E’ in buona sostanza ciò che comunemente avviene nelle comete. Non a caso è stato osservato dal lander della missione Rossetta che ha fotografato questo fenomeno sulla cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko.

Però, nonostante sia stata classificata come una cometa interstellare, Oumuamua non presenta le caratteristiche tipiche delle comete!

Oumuamua non mostra infatti, la caratteristica lunga coda di materiale evaporato. Non mostra i segni della chioma, il guscio di gas e polveri che circondano le comete. In termini quantitativi, la quantità di gas e polveri rilasciata da Oumuamua è veramente esigua, benché Oumuamua sia effettivamente più piccola delle comete oggi conosciute.

Secondo molti astronomi, la quantità di gas rilasciata sarebbe formata da molecole troppo piccole di gas, per essere visibili dai nostri strumenti. Tuttavia, questa ipotesi è una speculazione scientifica poiché non c’è prova alcuna che questa sia vera o verosimile.

La natura dell’oggetto rimane dunque un mistero.

Nello studio degli astronomi dell’Harvard Smithsonian Center of Astrophysics, si arriva dunque a formulare anche contemplare la possibilità che possa trattarsi di un oggetto alieno artificiale, inviato per esplorare vari sistemi solari, tra cui il nostro.

Una possibilità che richiama quella del celebre progetto Breaktrough Starshot, proposto e supportato da Stephen Hawking che partirà all’esplorazione, nei prossimi decenni, del sistema solare di Alpha Centauri.

Dopotutto, perché se noi oggi siamo (o saremo presto in grado) di esplorare altri sistemi solari, non possiamo supporre che civiltà più avanzate di noi, possano aver fatto o fare, cose simili?

Oumuamua, con i suoi strani comportamenti, è dunque una sorta di sonda spaziale aliena? Molti scienziati (anche della Nasa) hanno suggerito che il miglio modo un per inviare sonde nello spazio profondo, sia quello di sfruttare dei meteoriti per costruirci sopra strutture artificiali, dotate di strumenti di analisi ma anche di macchinari in grado di fruttare le risorse energetiche presenti sul meteorite, per produrre energia per il funzionamento dei sistemi, anche di propulsione. Dalle immagini di cui disponiamo, non abbiamo evidenze della presenza di strutture artificiali. Sebbene non si possa escludere per certo, la possibilità che si tratti di una sonda artificiale (almeno parzialmente) rimane al momento solo un'ipotesi.

Oumuamua è una sorta di "inseminatore" spaziale? Sappiamo per certo che Oumuamua, i suoi strani comportamenti possono essere spiegati in parte con l'ipotesi della cometa extrasolare, formata da ghiaccio e rivestita da una crosta scura di materiale organico. Il suo passaggio ci ha dimostrato per la prima volta che simili oggetti extrasolari possono arrivare vicino al Sole, portando materiale organico da un sistema planetario all'altro. Potremmo quindi pensare che, benchè l'oggetto non appaia artificiale, sia in qualche modo stato volutamente inviato da qualcuno.

D’altro canto, anche noi abbiamo in programma con il Progetto Genesi (annunciato nel settembre2016, ideato dal fisico teorico tedesco Claudius Gros dell’Università di Francoforte e pubblicato sulla rivista Astrophysics and Space Science) di provare a spargere i semi della vita terrestre su altri sistemi solari.

Perché dovremmo escludere la possibilità che civiltà aliene possano aver pensato e attuato progetti simili?

Dopotutto, sia il creazionismo, sia l’abiogenesi rimangono, pur con differenti gradi di attendibilità, ad oggi pur sempre delle ipotesi tutt’altro che confermate e l’ipotesi panspermia sembra sempre più plausibile.

Oumuamua ci sta forse suggerendo che  la vita sulla Terra possa essere aliena ?

Stefano Nasetti

Maggiori informazioni nel libro: Il lato oscuro di Marte - dal mito alla colonizzazione.

© Tutti i diritti riservati. E' vietata la riproduzione, anche solo parziale dei contenuti di questo articolo, senza il consenso scritto dell'autore