UFO: sì o no? Non è una questione di fede, ma di conoscenza scientifica

 

(Questo articolo è stato pubblicato anche sulla rivista UFO INTERNATIONAL MAGAZINE nel numero di Maggio 2021)

Il fenomeno Ufo continua ad essere sovente affrontato e proposto all’opinione pubblica, come fosse una credenza o una religione. Almeno così lo percepisce una buona fetta della popolazione mondiale. La frase “Tu credi agli alieni?” lo sta ad evidenziare. Sembra essere di fronte alla richiesta di una dichiarazione di fede. Certamente in alcuni casi, le persone “credono agli alieni” un po’ per istinto e logica (difficile pensare realmente di essere soli in universo così sconfinato), un po’ perché l’esistenza di altri esseri intelligenti nel cosmo può apparire come un’idea affascinante. In ogni caso, sovente ciò avviene senza avere alcuna certezza riguardo la realtà scientifica di certe manifestazioni classificate come UFO. Ciò può rendere, agli occhi degli scettici, il fenomeno degli alieni e degli Oggetti Volanti Non Identificati (OVNI) alla stregua di una religione fondata quindi sulla fede, ma in verità non è così (o non dovrebbe essere così).

Valutare e sostenere la realtà UFO non è un atto di fede, ma una questione di conoscenza. Sebbene in molti disconoscano alcune possibili evidenze del fenomeno UFO (presenti e passate), e/o si potrebbe discutere sull’interpretazione di queste, spesso la discussione tra scettici e sostenitori ufologici, si conclude con l’affermazione dei primi riguardo l’inesistenza della vita extraterrestre e, di conseguenza sull’infondatezza di qualunque altra prova riguardo la visita di esseri di altri mondi.

Al più ci si basa sulle ormai obsolete e stereotipate conoscenze scientifiche di trenta o quarant’anni fa, che possono far propendere, anche chi approccia in modo neutrale al fenomeno UFO, verso posizioni scettiche.

Negli fino agli anni settanta e ottanta del secolo scorso, ad esempio, quando qualcuno valutava la veridicità di un avvistamento UFO, cercava prove del racconto nei tracciati radar degli aeroporti. Se questi non rilevavano nulla, spesso l’avvistamento veniva archiviato come una fantasia o un’allucinazione, se non addirittura come una menzogna, raccontata dal testimone. Come poteva infatti, un oggetto solido come un disco volante, non essere rilevato dai radar? All’epoca non era difficile sentirsi rispondere “È scientificamente impossibile e dunque l’UFO non esiste! È solo un’invenzione della tua mente!”. Poi però, abbiamo scoperto che gli Stati Uniti, dispongono di veicoli con tecnologia Stealth, cioè invisibili ai radar, e quindi la mancata presenza sui radar di un possibile UFO, non è più stata ritenuta, da quel momento, una condizione sufficiente per poter negare la presenza di un oggetto non identificato o l’inattendibilità di una testimonianza a riguardo. Nel frattempo però, centinaia di casi che avevano chiamato in causa questa circostanza, prima considerata antiscientifica, ma oggi considerata valida, sono stati archiviati come fantasie e i testimoni derisi. Nessuno in ambito ufficiale (e dunque al di fuori del contesto ufologico) si è premurato di riprendere in mano quei fascicoli, quelle segnalazioni, per rianalizzarle alla luce delle nuove conoscenze scientifiche, riabilitando anche la reputazione dei testimoni all’epoca derisi.

Cosa dire poi dei racconti dell’avvistamento di esseri umanoidi con caratteristiche fisiche particolari, inusuali per le condizioni presenti sulla Terra, come pelle molto chiara, quasi grigio bluastra, grandi occhi con bulbi apparentemente immobili e statura minuta o maggiore della media umana? Ho già avuto modo, in un mio articolo apparso sul numero di Febbraio 2021 della rivista Ufo International Magazine (e ancor prima nel libro “Il Lato Oscuro della Luna”), di evidenziare come molte di queste caratteristiche non siano in contrasto tra loro, casuali o fantasiose ma, al contrario, siano compatibili, secondo eminenti astrobiologi, con lo sviluppo di forme di vita su pianeti più piccoli del nostro, in orbita attorno a stelle differenti dal nostro Sole, come le Nane Rosse, più fredde e meno luminose.

E ancora, cosa pensare di storie che parlano di incontri con esseri umanoidi capaci di scomparire alla vista o di comunicare attraverso la telepatia? In molti non sanno che l’invisibilità ottica è stata scientificamente dimostrata, e oggi sono state già messe a punto tecnologie e strumenti in grado di camuffare istantaneamente alla vista la presenza di oggetti e persone. Al contempo, gli studi sulle neuroscienze hanno dimostrato come sia possibile interagire con la mente umana, giacché i pensieri non sono altro che il prodotto dell’attività elettrica del cervello, e che dunque, espandendosi oltre i confini fisici del cranio (che non isola elettromagneticamente il cervello) sono soggetti alle sorgenti elettromagnetiche esterne.

Tutto ciò rende meno inverosimile, e certamente più credibili, molti dei racconti di incontri e avvistamenti tipici della fenomenologia ufologica. Bisogna però conoscere queste realtà scientifiche. Quando ciò non avviene, l’analisi del fenomeno UFO continua ad essere fuorviante e falsata, anche quando fatta in buona fede, perché si basa su conoscenze scientifiche approssimative e sommarie vecchie di decenni. Senza una aggiornata conoscenza scientifica, si finisce perciò con il negare a prescindere, anche la semplice possibilità che un racconto e/o una testimonianza siano, in tutto o in parte, attendibili.

Ciò è dettato nella quasi totalità dei casi, anche dall’ignoranza degli aspetti scientifici astrobiologici e sulle ultime conoscenze astronomiche da parte di chi fa certe affermazioni.

Per poter definitivamente rendere credibile, agli occhi dell’opinione pubblica, il fenomeno Ufo è necessario educarla, fornendo alla stessa opinione pubblica, le evidenze scientifiche del fatto che la vita extraterrestre non solo non è una fantasia o un qualcosa di antiscientifico, ma è un qualcosa di certo e forse addirittura di molto più vicino a noi di quanto si possa immaginare. Ogni anno, decine di studi e scoperte scientifiche forniscono nuove prove a supporto del fatto che non siamo soli.

Sono solo la scarsa attenzione che i media (e quindi il pubblico) riservano a tali scoperte, oltre agli enormi interessi in ballo, ad ostacolare la diffusione delle nuove conoscenze scientifiche in grado di scardinare definitivamente, il paradigma dell’inesistenza e/o dell’impossibilità del contatto extraterrestre. Il discorso sarebbe molto più lungo e complesso, e le cose da conoscere e da tenere in considerazione nella valutazione del fenomeno UFO, ancor di più.

Qui di seguito suggerisco solo un piccolo esempio di alcune letture riguardanti le ultime scoperte, in grado di far rivalutare completamente l’idea dell’unicità della vita terrestre e dell’esistenza della vita extraterrestre. Non parlerò quindi, di avvistamenti o contatti con esseri di altri mondi ma di quanto, anche nell’ambiente scientifico, tutto stia lentamente ed inesorabilmente evidenziando che, continuare a controbattere agli ufologi come fece ormai settant’anni fa Enrico Fermi con la frase “Dove sono tutti quanti”, è un qualcosa di anacronistico e puerile, che continua ad essere ripetuto soltanto da chi non è scientificamente e/o adeguatamente informato, o da chi ha interessi personali o posizioni di potere da difendere. Il fenomeno UFO è un qualcosa certamente di ancora molto misterioso, di cui conosciamo pochissimo e su cui, nella maggioranza dei casi, possiamo solo porci domande e ipotizzare risposte. Nonostante tutto però, non significa che non sia reale e che dunque vada negato.

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Stefano Nasetti

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