Il progresso scientifico dimenticato

Quando nel trattare argomenti come quelli riguardanti un possibile contatto extraterrestre avvenuto in passato, come sembrerebbe trapelare se si interpretano alla lettera, senza addurre simbolismi e senza dogmi religiosi o scientifici, gli scritti antichi, si sostiene che molte scoperte scientifiche che non sono conformi alla idea scientifica dominate vengono accantonate, ci si sente spesso rispondere che non è così. I “detrattori a tutti i costi” delle teorie alternative o i “sostenitori oltranzisti” di quelle tradizionali, rifiutano questa affermazione, sostenendo che si tratta affermazioni derivanti dalle moderne teorie del complotto, che vedono nel potere politico e scientifico ortodosso e dunque ufficiale,  il principale nemico della libertà, della conoscenza e del progresso. Concludono dunque, che le accuse di un presunto consapevole insabbiamento siano tutte fandonie, che nulla di tutto ciò ha a che vedere con la realtà, così come gran parte, se non tutte, le teorie alternative.

Nel mio libro ho evidenziato come, ripercorrendo la storia dell’umanità, ci siano molti casi in cui il progresso scientifico è stato volutamente ostacolato al solo fine di mantenere lo status quo. Tuttavia ho anche illustrato come non necessariamente l’insabbiamento di alcune nuove scoperte di carattere scientifico, in tutti i campi, nessuno escluso, che potrebbero far rivalutare in senso positivo molte teorie alternative con particolare riferimento a quelle del cosiddetto paleo contatto, avviene in modo premeditato e sistematico. Spesso queste scoperte semplicemente rimangono lì, non vengono pubblicizzate, non se ne parla.

Il risultato di fatto è sempre lo stesso. Quando una nuova scoperta cade nell’oblio, la scienza non progredisce nel modo e nei tempi auspicabili. Tutto questo si ripercuote su una molteplicità di aspetti riguardanti la nostra vita. Dal ritardo con cui vengono trovate cure a malattie, a quello con cui diventano disponibili nuove tecnologie per la risoluzione dei problemi ambientali ed energetici, o il ritardo con il quale si diffondono innovative tecnologie che possono facilitare la vita di milioni di persone. Quando una scoperta scientifica cade nell’oblio e viene dimenticata o insabbiata, le ripercussioni negative non sono però soltanto di tipo pratico. Forse è in ambito culturale tali ripercussioni lasciano la cicatrice più profonda.

La consapevolezza dell’esistenza di un determinato principio scientifico, di una scoperta  archeologica, di biologica, tecnologica, astronomica, nella fisica, nella chimica o in qualunque altro settore scientifico, ha un impatto molto maggiore di quanto si possa pensare. Per tornare a quanto detto in merito, sia nel libro che in alcuni dei post precedenti, tutto ciò fa spesso continuare a ritenere fantascienza o addirittura fantasia, tutta una serie di racconti antichi e moderni, che riguardano possibili contatti con forme di vita extraterrestri, o ancora fa ritenere degli inetti, degli incompetenti scientifici, molte di quelle persone che promuovono idee e teorie alternative basate su tali principi e scoperte dimenticate.

Se per i detrattori ad oltranza delle teorie alternative e per i fanatici delle teorie ortodosse, queste presunte dimenticanze, volute o non volute che siano, di questi articoli e scoperte scientifiche che non hanno seguito, continuano ad essere soltanto fantasie, una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Pnas, rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, dunque studio proveniente da ambienti della scienza cosiddetta ortodossa o tradizionale e pertanto non additabile di faziosità, dovrebbe far cambiare idea una volta per tutte, a queste persone.

La ricerca, effettuata da gruppo di informatici italiani dell'Università americana dell'Indiana, coordinati da Alessandro Flammini, ha avuto come oggetto l’esame di 22 milioni di articoli scientifici pubblicati nell'ultimo secolo. Dai risultati della ricerca emerge in modo inequivocabile, come ci siano scoperte ed articoli scientifici che dopo la prima pubblicazione vengono subito dimenticati. Per decenni restano nel silenzio e nell'indifferenza generale finché non vengono riscoperti e valorizzati.
Secondo gli autori dello studio il fenomeno è più comune di quanto si creda e colpisce anche i ricercatori più illustri. Come detto anche nel libro, è accaduto ad Albert Einstein con il suo paradosso di Einstein- Podolsky-Rosen, pubblicato nel 1935 e riscoperto soltanto 59 anni più tardi, nel 1994. Nel frattempo i concetti di viaggio nel tempo e di tunnel spaziotemporale sono entrati nel novero delle idee proprie della fantascienza. Cose immaginarie dunque, dalle quali i presunti scienziati ortodossi e benpensanti, hanno preso per decenni le distanze inorriditi, al solo accennare a questi aspetti in contesti ufficiali, deridendo e prendendosi gioco apertamente di coloro che avevano il coraggio di porgli domande riguardo ai possibili aspetti scientifici di questi concetti ormai considerati da tutti soltanto pura fantascienza e nulla più. Fisica e matematica sono, insieme alla chimica, le discipline nelle qual è' più facile imbattersi negli articoli e scoperte dimenticati della scienza. Dalla ricerca emerge anche un’altro singolare aspetto della vicenda. Una volta riscoperti questi articoli scientifici, vengono valorizzati in settori diversi da quelli nei quali sono nati.

È dunque certo che la scienza non ha finora progredito nel modo migliore possibile, per questo e per altri motivi già ampiamente trattati nel libro. Nel frattempo teorie per decenni considerate alternative, grazie alla riscoperta di questi articoli scientifici stanno oggi riacquistando pian piano la giusta considerazione. Non ancora però presso la cerchia dei cosiddetti scienziati ortodossi, quanto più tosto tra il grande pubblico che, avendo oggi accesso a migliaia di informazioni in modo certamente più libero rispetto al passato, ha cominciato ad approfondire certe tematiche in modo autonomo, ponendosi domande e cominciando a mettere insieme tutti i tasselli del mosaico. Sebbene non tutte le teorie alternative hanno fondamenta di verità poiché molte nascono con il solo scopo di fare soldi (vendere libri, programmi televisivi, film e altro) alcune invece possono invece aiutare a risolvere molte delle incongruenze, dei misteri e degli aspetti più bizzarri che emergono dalle versioni ufficiali di scienza e religione circa la storia dell’umanità, le origini della vita ed il senso della stessa. Nessuno oggi ha in mano in modo certo, convincente e incontrovertibile tali risposte. Tuttavia grazie alla riscoperta delle scoperte scientifiche dimenticate e all’analisi di tutte le scoperte scientifiche attuali che non trovano spazio nei mass media, è oggi possibile avvicinarsi a quelle risposte.  La cosa importante è non lasciare la scienza nelle mani di pochi ed attendere in modo passivo da loro le risposte. Accendere il proprio cervello e non accettare le risposte che appaiono assurde ed insensate è importante quanto ascoltare chi ne sa di certo più di noi. Valutando in modo autonomo, razionale, senza dogmi o preconcetti potremo scoprire le cose che si trovano ancora oggi ne “Il lato oscuro della Luna”.

Stefano Nasetti

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