Gli extraterrestri sono estinti?!?!

Gli extraterrestri? Tutti estinti! Nel mese di Gennaio 2016, sulla rivista Astrobiology, è stato pubblicata una teoria formulata dagli astrobiologi dell'Università nazionale australiana per spiegare la difficoltà di trovare segni di vita nell'universo da parte dei vari progetti di ricerca che da oltre cinquant’anni utilizzano i radiotelescopi, come il progetto SETI ad esempio, nonostante quest’ultimo brulichi di pianeti potenzialmente abitabili, così come espresso dal cosiddetto paradosso di Enrico Fermi e così come confermato dalle ultime scoperte astronomiche. Definire bizzarra e anacronistica la teoria in questione è un eufemismo.

Sono gli astrobiologi australiani che hanno formulato questa teoria. Sostengono infatti, che la mancata ricezione non è da ricondurre alla scarsa probabilità che la vita si formi su questo o quel pianeta, o sulla scarsità di pianeti adatti ad ospitare la vita, visto che quest’ultimo dogma della astrobiologia è ormai caduto da alcuni anni, quanto dal fatto che le forme di vita più primitive, una volta comparse sui vari pianeti, non avrebbero avuto forse il tempo a causa della variabilità delle  condizioni ambientali in rapido mutamento, di svilupparsi in forme di vita intelligente o, nel caso avessero originato una qualche forma di civiltà intelligente, questa si sarebbe già estinta.

L’ipotesi avanzata dunque, prefigurerebbe l’universo come una sorta di enorme cimitero, nel quale difficilmente potremmo captare messaggi intelligenti provenienti da civiltà extraterrestri. Conseguentemente, tutte le teoire legate in qualche modo all'esistenza degli extraterrestri sono dunque solo fantasie.

La teoria appare come detto alquanto surreale. Ho già parlato in uno dei miei post precedenti dal titolo “la ricerca di civiltà aliene è soltanto una finzione?” e nel mio libro “il lato oscuro della Luna”, di come il progetto SETI, così come gli altri analoghi progetti, presentino due grandi limiti. Uno dal punto di vista concettuale, perché cercano segnali esclusivamente in quelle porzioni di cielo dove si presume possa esistere forma di vita sulla base delle tradizionali condizioni che si ritenevano cinquant’anni fa essenziali per lo sviluppo della stessa, poi perché letteralmente ascoltano il cosmo, scandagliando soltanto una piccola porzione di onde elettromagnetiche (quelle radio) che sono soltanto una parte di quelle esistenti. Tali limiti sono oggettivi in quanto le ultime scoperte in campo biologico  fanno ritenere oggi abitabili, molti corpi celesti che si ritenevano un tempo inospitali ed inadatti per lo sviluppo di forme di vita, aumentando considerevolmente il numero di pianeti potenzialmente abitabili. Inoltre anche dal punto di vista tecnologico, oggi sappiamo che il miglio modo di trasferire velocemente informazioni a lunga distanza, non sono le onde radio ma la luce.

Gli ultimi progressi tecnologici in atto, hanno già dimostrato come tra qualche anno, tutti noi avremo a disposizione questa nuova tecnologia basata sulla fotonica e abbandoneremo la trasmissione di dati sulla base delle onde radio. A seguito dell’invenzione di questa nuova tecnologia, oggi molti ritengono che se una civiltà avesse la possibilità di inviare dei messaggi nell’immensità dell’universo, utilizzerebbe senza alcun dubbio la luce per farlo, in quanto molto più veloce ed adatta a coprire il più rapidamente possibile, le enormi distanze che separano i vari sistemi stellari. Dunque continuare a cercare attraverso le onde radio un segnale da qualche civiltà avanzata, non sembra avere oggi ancora senso.

Se chi riceve non utilizza la stesso tipo di tecnologia di chi trasmette, le due persone, nel nostro caso civiltà, non potranno mai entrare in contatto.

Dunque avanzare una teoria secondo cui i contatti con civiltà extraterrestri non si sono avuti perché di fatto, non sono ancora in vita altre civiltà intelligenti appare ridicolo.

E’ come se, accendendo un televisore di 10 anni fa che quindi ha al suo interno un decoder analogico, non riuscendo a vedere alcun tipo di programma televisivo (perché oggi sono trasmessi tutti in digitale, affermassi che non esistono più reti televisive.

La cosa ancor più incredibile è che una rivista prestigiosa come Astrobiology abbia dato spazio a questa teoria, addirittura poi ripresa in tutto il mondo, da molti organi di informazione che, nei casi in cui c’è da amplificare notizie riguardanti la non esistenza degli extraterrestri, sono sempre pronti a fungere da cassa di risonanza. Ma allora perché è stata diffusa questa assurda teoria? La teoria avanzata mira quindi a giustificare agli occhi dell’opinione pubblica, il fallimento dei tradizionali progetti di ricerca di vita intelligente e di contatti extraterrestri? Mira forse a giustificare l’enorme spreco di denaro che hanno comportato fino ad ora? Oppure cerca semplicemente di diffondere nella testa delle persone, l’idea che non esistono extraterrestri e che quindi le storie presenti e passate che raccontano di contatti con questi extraterrestri, sono soltanto sciocchezze? Qualcuno sta nascondendo qualcosa a riguardo? E Perché?

La risposta a questa e tutte le domande sul tema, si trovano oggi sotto gli occhi di tutti, per trovarle è sufficiente provare a cambiare il punto di osservazione dal quale fino ad ora abbiamo visto il mondo. Solo così potremo scoprire le risposte che si trovano forse ne “il lato oscuro della Luna”.

Stefano Nasetti

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