E se Matrix fosse vero?

A tutti sarà capitato almeno una volta di avere la sensazione di sapere ciò che qualcun altro sta per dirci, di intuirlo con una precisione incredibile ancor prima che parli, di aver la sensazione di sentire le parole fisicamente nelle proprie orecchie, nella propria testa. In molti penseranno che si tratta di coincidenze, di intuito personale o magari di qualcosa dovuto al feeling, a quel “legame speciale” che abbiamo con quella persona. Le ricerche scientifiche condotte in tutto il mondo negli ultimi anni, ci dicono che probabilmente, non è nulla di tutto questo. Oggi la scienza ci dice che il pensiero si può trasmettere da persona a persona. Oggi la scienza ci dice che la telepatia non è fantascienza, ma qualcosa di reale, di talmente tangibile che è oggi già possibile sfruttarla per comandare dei piccoli droni. In quest’ultimo caso non si tratta, è bene precisarlo, di telepatia pura, ma di una forma ti telepatia hi-tech in cui, grazie a degli speciali caschi muniti di elettrodi, viene captata l’attività celebrale e tradotta in comandi da inviare wireless al drone per farlo muovere. Tuttavia altri esperimenti confermano che, in presenza di particolari condizioni, il pensiero è trasmissibile anche senza l’aiuto di tecnologia. Ma non è tutto. Oggi la scienza ci dice che è possibile condizionare il pensiero di un individuo, stimolando o creando artificialmente dei ricordi, durante il sonno senza che la persona se ne accorga. Di tutto questo e di altri studi su questo tema, ho diffusamente già parlato nel mio libro Il lato oscuro della Luna”, ma oggi a tutto ciò si aggiunge anche il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Nature e si deve al gruppo di Yang Dan, dell'università della California a Berkeley. Per la prima volta è stata indotta a comando la fase del sonno legata ai sogni. Sebbene l’esperimento abbia riguardato soltanto dei topi, per i ricercatori il risultato, in linea di principio, può essere replicato anche sull’essere umano . I ricercatori sono riusciti ad individuare l’area del cervello, quella del midollo allungato, che controlla la fase del sonno adibita ai sogni. Attraverso una tecnica chiamata optogenetica che consiste nello utilizzare la luce per controllare l’attività delle cellule, sono riusciti a indurre forzatamente la fase del sonno Rem, chiamato così per i movimenti rapidi degli occhi che lo caratterizzano (Rapid eye movement), fase nella quale il cervello sogna.

La possibilità di indurre forzatamente qualcuno a sognare, la possibilità di controllare i sogni stimolando particolari ricordi, la possibilità di trasferire direttamente nel cervello delle informazioni. Sembra la trama del film Matrix, in cui le persone venivano forzatamente tenute in uno stato di sonno costante e perennemente nella fase rem, durante la quale venivano trasmessi pensieri, informazioni e immagini di una finta realtà. Per le persone vittime di questa situazione, ordita dalle macchine ormai specie dominante del pianeta al fine di sfruttare l’energia prodotta dal metabolismo delle persone, la realtà artificiale indotta direttamente nella loro mente era così reale, che non si rendevano conto di stare di fatto sognando. Oggi la scienza ci dice che tutto ciò non è fantascienza e che, sebbene non sia ancora possibile fare tutto ciò con semplicità, questo è in parte già possibile, e lo sarà completamente con certezza in un futuro relativamente prossimo. Addirittura ci sono schiere di scienziati accademici che studiano seriamene la possibilità che realmente, le macchine possano acquisire in futuro una coscienza e soppiantare l’uomo una volta che le condizioni ambientali sul pianeta non saranno più adatte alla vita. Altri studiano anche la possibilità che già oggi, viviamo in una simulazione.

Certo tutto questo può sembrare estremo, ma forse riflettendo e guardandosi bene attorno, non siamo poi tanto distanti dalla realtà.

L’idea che abbiamo del mondo, tutto ciò che pensiamo di sapere di esso, è la conseguenza delle nostre esperienze individuali, della nostra cultura personale, di tutto ciò che è intriso e trasmesso nella nostra società, della nostra attuale civiltà, dalle istituzioni, dalla politica nonché dell’immagine del mondo che quotidianamente ci viene proposto da giornali, tv e dai mass media in generale. Se si presta attenzione, il messaggio di fondo sembra essere chiaro: “il mondo è così, non sforzarti di capire di più. Questo è tutto ciò che ti basta sapere, sfrutta tutto il tuo prezioso tempo libero a divertirti e a circondarti di tutto ciò che ti piace, è questo l’importante!” Milioni, forse miliardi di persone, non si preoccupano delle conseguenze del loro modo di vivere, delle modo di vivere della società di cui fanno parte, delle loro conseguenze delle loro azioni e di quelle di tutti gli altri individui che si comportano come loro. Vivono le loro vite muovendosi quasi per inerzia, nello stesso modo e nella stessa direzione in cui si muovono tutti gli altri, perché tutto ciò deresponsabilizza verso problemi più grandi che riguardano il futuro dell’intera specie umana e quella del pianeta. Accettano di vivere quindi in una sorta di Matrix, in cui la realtà che gli è dato vedere è, in una certa misura, quella che loro stesse sono disposte a vedere. Una verità più semplice, perché è quella che viene proposta già pronta, senza dover fare fatica ad elaborarla autonomamente, magari sulla base di informazioni cercate fuori dai canali tradizionale e soprattutto, senza doversi giustificare con gli altri, per comportamenti forse differenti dovuti al modo diverso di vedere il mondo. Già, perché se ci si sposta di qualche metro, cercando di osservare tutto il mondo da una prospettiva diversa, ci si potrà facilmente rendere conto che il mondo è diverso da come comunemente si immagina. Si potrà scoprire che esistono cose che si credevano fantascienza. Ci si potrà rendere conto che credere a qualcosa, non la rende reale. Si potrà scoprire che talvolta, anche ciò che si ritiene irreale ma che invece esiste, condiziona le nostre vite anche se non ne siamo consapevoli. Spesso tutto ciò è lì, a portata di mano, sotto i nostri occhi. Per vederlo è soltanto necessario provare a cambiare punto di osservazione. Per uscire da Matrix e prendere maggiore consapevolezza di come veramente è fatto il mondo, è forse necessario scoprire ciò che si nasconde ne Il lato oscuro della Luna”.

Stefano Nasetti

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