Cos'è reale? L'inganno del cervello.

"[...] Nell’accezione comune del termine, si ritiene reale tutto ciò che possiamo percepire tramite i nostri sensi. Ma i nostri sensi sono limitati e ad esempio, tramite la vista e l’udito possiamo percepire soltanto una piccola parte delle onde elettromagnetiche esistenti, la maggioranza di esse dunque esiste, anche se non le possiamo direttamente percepire al pari di molte altre cose [...]".

Tutti noi percepiamo in modo “unico” la realtà che ci circonda. Infatti, la stessa è frutto dell’elaborazione degli impulsi elettrici, elaborati dal nostro cervello, che giungono ad esso inviati dai nostri sensi, dopo che questi ultimi hanno raccolto e trasformato in impulsi elettrici appunto, le informazioni provenienti dal mondo circostante.

"[...] Tuttavia, la scienza ha dimostrato che quello che percepiamo del mondo, non si basa semplicemente su quello che è effettivamente il mondo stesso, la nostra idea del mondo viene in parte costruita sulla base di modelli di quello che riteniamo probabile. Il nostro cervello crea continuamente dei modelli per spiegare la realtà [...]".

"[...] La produzione di questi modelli è frutto principalmente delle nostre singole esperienze, ma non solo, ed ha molti elementi in comune con il processo scientifico [...]".

"[...] Fin dal momento della nostra nascita eseguiamo migliaia di minuscoli esperimenti. Ad esempio, quando ci siamo specchiati per la prima volta, certamente ci saremo chiesti: quello che vedo è un altro bambino oppure sono io? Quando da piccoli abbiamo preso in mano qualche strumento o giocattolo che produceva un rumore particolare che veniva dal suo interno, come potrebbe essere un piccolo sonaglio o una maracas, ci saremmo certamente chiesti: da dove viene questo rumore? Tutte queste indagini, queste esperienze, hanno creato e continuano a creare nel nostro cervello, delle teorie, dei modelli che ci aiutano a spiegare il mondo. Fare teorie, metterle alla prova, osservare i dati concreti per formare un modello, senza che ce ne rendiamo conto il nostro cervello non smette mai di fare scienza [...]".

   

[...] La stanza di Ames è una camera dalla forma distorta in modo tale da creare un'illusione ottica di alterazione della prospettiva; per effetto dell'illusione, una persona in piedi in un angolo della stanza appare essere un gigante, mentre un'altra persona situata nell'angolo opposto sembra minuscola. Quando entriamo in un ambiente, il cervello attinge al modello di come quell’ambiente deve presentarsi e lo confronta con la realtà effettiva, correggendo in automatico, alcune eventuali anomalie presenti. L'effetto è così realistico che una persona che cammini da un angolo all'altro, sembra ingrandirsi o rimpicciolirsi (su internet è possibile trovare migliaia di video o immagini esplicative) e la cosa interessante è che l’illusione ottica funziona sempre, anche se conosciamo il trucco. Per quanto possiamo essere sicuri di qualcosa, il nostro cervello può comunque essere ingannato ed è dunque difficile poter affermare con certezza cosa è reale e cosa non lo è, oppure come ciò che riteniamo reale si presenta [...]". (Cit. da Il lato oscuro della Luna)

La rappresentazione del mondo in cui pensiamo di vivere dunque, è spesso forviata dalle imperfezioni nei modelli elaborati dal nostro cervello frutto delle illusioni e della ricerca di una spiegazione logica anche quando questa non c'è. Tutto questo condiziona continuamente le nostre scelte, il nostro modo di vivere e la nostra comprensione della realtà. Ma in che misura accade tutto questo?

Per rispondere a questa domanda è necessario approfondire il funzionamento dei meccanismi celebrali.

Un buon sistema per farlo in modo semplice ed efficace, è quello di leggere il saggio "Mi Illudo", in cui la ricercatrice Caterina Stile, laureata in scienze biologiche, riesce in modo incisivo, semplice e divertente, a far comprendere tutto ciò che avviene all'interno del nostro cervello. In questo breve (appena 35 pagine) ed esaustivo libro (scaricabile gratuitamente da questa pagina del suo sito www.saperepotere.it) esempio mirabile di come sia possibile rendere la scienza accessibile e comprensibile a tutti, il cervello stesso ci spiega come funziona, come apprende, come sbaglia, come si confonde e come si illude cercando continuamente spiegazioni razionali, restituendoci così una immagine spesso falsata di quella che noi chiamiamo realtà. Nel corso delle pagine, la cui lettura scorre fluida, ci si potrà ben rendere conto che "La credenza che la realtà che ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa delle illusioni" (Paul Watzlawick).

Stefano Nasetti

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